C’è da dire che il cambiamento da Canon a Fujifilm è stato forte, ma non negativo. Come in tutti i passaggi ci sono pro e contro, ma con il tempo, si vedono solo i pro. Vi scrivo quello che per me è stato il passaggio e in cosa i cambiamenti sono stati così diversi ma superlativi.
Partiamo dall’esterno, dal semplice prendere in mano la macchina fotografica: rispetto alla reflex è più compatta e leggera, inizialmente sembra fragile e invece è una roccia. Il mirino elettronico e il display sono una meraviglia: appoggiare l’occhio nel mirino elettronico e vedere già come è l’esposizione e quindi il risultato della foto è un vantaggio non da poco. questo mirino permette anche di non dover mai staccare l’occhio e vedere in tempo reale lo scatto effettuato (nelle opzioni c’è la possibilità di vedere per un secondo lo scatto eseguito); questo permette un flusso di lavoro più veloce e scattare meno foto ma con risultati migliori.
Poi, non tutti sanno che con le mirrorless, il problema di front/back focus degli obiettivi, non esiste più! Questo perché il sistema di messa a fuoco è direttamente sul sensore e non separato come nelle reflex. Sembra una banalità, ma i risultati dimostrano che con mirrorless ci sono meno foto con problemi del punto di messa a fuoco. Parlando di messa a fuoco, sulle mirrorless abbiamo una quantità di punti di messa a fuoco praticamente su tutto il sensore, cosa che sulle reflex anche di alto livello, è difficile trovare. Questo aiuta nella composizione se non si vuole usare la tecnica del punto centrale e riposizionamento e per chi usa la propria mirrorless anche per realizzare video.
Altra comodità è lo scatto silenzioso che ci permette di far foto senza dare nell’occhio e disturbare la scena: che sia ad uno spettacolo di teatro, durante la celebrazione di un matrimonio o semplicemente anche in studio, questo permette di renderci “invisibili” e non interrompere con il rumore dello specchio che si alza i vari istanti fotografati.